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Cultura
Una girandola sul mare,
romanzo introspettivo
e fantastico
di Alessandra Giordano
Il profumo della brezza marina entrava prepotentemente nel salone del Circolo Posillipo che ieri sera accoglieva la presentazione di un libro, guardacaso, sul mare.
Sorridente, gli occhi chiari e vivacissimi sotto la frangia sbarazzina, l’autrice, Maria Antonia Iannantuoni, si apprestava ad ascoltare i commenti che sulla sua agile fatica avrebbero espresso il prof. Francesco D’Episcopo, docente di lettere a Salerno, ormai un decano nel brindare a nuove nascite letterarie, e Claudio Ripa, noto subacqueo dalla lunga esperienza di fotografo, giornalista e pescatore.
Intorno a loro, i “padroni di casa” Mario de Rossi e Giacomo Molfini, mentre tre chitarristi hanno piacevolmente intrattenuto gli ospiti tra un’annotazione e una lettura di alcune pagine de “La girandola sul mare” (Guida editore, € 7,25), enfatizzate dalla fine dicitrice Angela Iannuzzi, anche lei avvezza ormai a questo tipo di performance.
Da insegnante di lettere, la Iannantuoni regala una forma alquanto didascalica e descrittiva alla sua scrittura peraltro a tratti poetica e passionale. “Ogni libro è un viaggio – diceva D’Episcopo che del volumetto ha scritto anche la prefazione – e questo lo è nella sua metafora marina”. La donna è mare, diceva Jung, e il mare è donna, nella sua continua variabilità, nel suo essere immersa per ritrovare se stessa, avvolta, circondata perché non vuole stare sola. Come nei mesi dell’attesa, come il ciclo che si rinnova e nell’onda ripetitiva ritrova la sua eterna mobilità. Proprio come il mare che – anch’esso – “non vuole stare solo” e che, appena si sente abbandonato dal sole, chiama la luna a fargli compagnia…
“La girandola sul mare” è una storia d’amore – e che altro ci si può aspettare da una donna-sirena? – in cui lei è pregna di intensità, costanza, fedeltà ad un sentimento e lui, come tutti gli uomini, più esposto alle tentazioni – in questo caso la pesca – e ad un sentimento viceversa di conquista e avventura. I due dunque seguono rotte diverse, ma le tempeste e le bonacce che i protagonisti vivono, li conducono, lo stesso, a ritrovarsi dopo il superamento delle ancestrali difficoltà.
Ed ecco poi Claudio Ripa, impareggiabile appassionato delle profondità abissali con i suoi multiformi abitatori: i pesci, i molluschi, le conchiglie, le alghe, i coralli con le loro concrezioni più svariate e colorate. Ecco una serie di diapositive strabilianti accompagnate dai suoi ricordi di veterano del mare.
14/5/2004
  
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