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Calcio
La partita di Fabian Leone Ruiz
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 21.01.2019)

Una partita d’altri tempi. Pali (tre del Napoli), tiri, rovesciamenti di fronte, palleggio e palloni lunghi, ricami e colpi di spada, scontri (malconci Mertens e Malcuit), cartellini gialli (quattro per la Lazio) e un’espulsione (70’ Acerbi), tre gol e molte opportunità in fumo. Vince il Napoli (2-1) soffrendo un po’ nel finale.





 



Erano temute le quadrate legioni laziali, squadrone fisico, compatto, con alcuni colossi, Milinkovic-Savic 1,91 e Acerbi 1,92, e una tattica arcigna, un 3-5-1-1 che sembrava dovesse consegnare il centrocampo alla squadra di Simone Inzaghi.





 



Ma, sotto la pioggerellina di Fuorigrotta, sbuca un Napoli rammentato (Koulibaly, Allan, Insigne squalificati, Hamsik indisponibile) ma sorprendente, un Napoli che si diverte e diverte, palleggia, vince, segna, soffre e vince.





 



Perché Fabian Leone Ruiz da solo, con un partitone qualità e quantità, dissolve il robusto ostacolo laziale in mezzo al campo. Cancella la regia arretrata di Lucas Leiva, fa ombra a Luis Alberto.





 



Fabian è dovunque. Il Napoli, nel primo tempo, è dovunque. Ricama e dilaga. Gli esterni Malcuit e Mario Rui vengono avanti, lasciano in ombra Lukaku e Lulic.





 



Fabian Ruiz è il punto di forza azzurro che crea le premesse della vittoria. Il partitone di Fabian toglie parecchi impicci a Diawara che può giocare con grande tranquillità. Alle spalle ha un Maksimovic puntuale e deciso. Partita regale di Albiol.





 



Ad aprire la partita, dopo poco più di mezz’ora, è la vecchia ditta di Sarri (Mertens-Callejon). Canta il canarino spagnolo uscendo dalla gabbia dell’astinenza e mette a segno il suo primo gol in questa stagione. Capitano e goleador.





 



E chi se non Callejon a bucare la Lazio? Alla quindicesima partita contro i laziali, Josè Maria timbra il suo sesto gol. E, intanto, Milik è sempre sotto porta stravincendo il duello a distanza con Immobile che, però, è poco servito dai compagni nel primo tempo.





 



Due pali e un gol per il laziale che è più vivace e meglio servito nella ripresa, undici palloni giocati (nove nel secondo tempo). Milik domina nel primo tempo con nove palloni giocati, due pali e un gol.





 



Il bel Napoli del primo tempo si abbassa nella ripresa, ma è solo un’impressione. La Lazio potenzia la manovra offensiva con Correa (due incursioni pericolose a inizio del secondo tempo) al posto di Lukaku, il congolese col treccione nero che non la spunta mai contro la pannocchia di Malcuit.





 



Nella ripresa c’è più Lazio. Correa è l’anima della squadra romana. Il Napoli stampa il terzo palo con Fabian Ruiz, anche Callejon (in offside) accarezza un legno laziale con un solitario colpo di testa. E, pam, sbuca Immobile ad accorciare le distanze.





 



La partita torna in bilico. Perché Correa è un ossesso, domina sulla fascia sinistra e per Malcuit il match diventa sofferenza. Ma Pannocchia non molla e si concede due sombreri. Manca un apporto più consistente da parte di Zielinski (due tiri parati, non granché, mai molto visibile né sulla corsia sinistra, né dentro al campo).





 



Però, però, Acerbi falcia da dietro Callejon e incorre nella seconda ammonizione e va fuori (70’). Napoli in superiorità numerica, è un bel vantaggio negli ultimi venti minuti.





 



Con l’uomo in più, Ancelotti richiama Diawara e lancia Verdi. Poi inserisce Ounas per Mertens sofferente a una caviglia. Simone Inzaghi inserisce Patric per Milinkovic-Savic. Ma ora la Lazio va in difficoltà. E Ounas impegna Strakosha in una paratissima. Il Napoli ha cercato ripetutamente il terzo gol. Ancelotti rinforza gli ormeggi negli ultimi minuti: Hysaj per Callejon.





 



La vittoria resiste, strameritata per il magnifico primo tempo, la resistenza e il contropiede nella ripresa. Tredici a nove i tiri in porta per il Napoli. È il marchio azzurro sulla partita. Secondo posto blindato: sono aumentati da 5 a 7 i punti di vantaggio sull’Inter terza.





 



ANCELOTTI




Carlo Ancelotti ha debuttato sulla panchina azzurra proprio contro la Lazio, prima giornata del girone d’andata vincendo a Roma 2-1. Milik e Insigne rimontarono il gol iniziale di Immobile. Ha fatto i bis al ritorno. Ancora 2-1 per il Napoli.





 



BILANCIO POSITIVO




In netto vantaggio il Napoli nei confronti con la Lazio in campionato: 126 partite, 49 vittorie, 41 pareggi, 36 sconfitte. A Napoli, 63 partite, 31 vittorie, 22 pareggi, 10 sconfitte.





 



UN GENTILUOMO




Edy Reja, il gentiluomo di Gorizia, ha allenato Napoli e Lazio. Ieri sera in tribuna. Sulla panchina azzurra ha affrontato la Lazio otto volte (una vittoria, tre pareggi, quattro sconfitte). Alla guida della Lazio affrontò il Napoli sette volte (due vittorie, un pareggio, quattro sconfitte). Nel campionato 2008-09, proprio la sconfitta contro la Lazio al San Paolo (0-2, doppietta di Rocchi) costò a Reja l’esonero che concluse la permanenza del tecnico goriziano sulla panchina azzurra. Reja è stato l’allenatore del Napoli in 193 partite (94 vittorie, 53 pareggi, 46 sconfitte). Ha guidato la Lazio in 131 partite (63 vittorie, 27 pareggi, 41 sconfitte).





 



IL LEONE




Luis Vinicio allenò la Lazio in due campionati (1976-77, 1977-78), dopo avere lasciato il Napoli. Affrontò la squadra azzurra quattro volte raccogliendo tre pareggi e una sconfitta. Nel campionato 1976-77, contro il Napoli di Pesaola la Lazio di Vinicio fece 0-0 a Roma e 1-1 al San Paolo (gol di Speggiorin e Garlaschelli). Nel campionato successivo, contro il Napoli allenato da Gianni Di Marzio, la Lazio di Vinicio fece 1-1 a Roma (Garlaschelli e Juliano) e perse 3-4 al San Paolo (gol azzurri di Juliano e Savoldi, doppietta di Capone; gol laziali di Giordano, un rigore e un gol, e Lopez). Per la sconfitta rimediata a Napoli, Vinicio fu esonerato dalla Lazio e gli subentrò Lovati.





 



DE GAUDIO




Un ricordo di Carlo De Gaudio, il più illustre dei dirigenti sportivi napoletani, venuto a mancare nell’agosto di quattro anni fa a 87 anni. Fu Carlo a cedere Chinaglia alla Lazio. King George giocava nell’Internapoli con Pinotto Wilson e Peppiniello Massa, giunti dalla Flegrea.




L’Internapoli era la seconda squadra cittadina che De Gaudio fondò nel 1964 insieme a Giovanni Proto, industriale dello zucchero. Scovò Chinaglia che faceva il militare a Grosseto. Era un ragazzo ribaldo e spesso rimaneva consegnato in caserma. Giocava nella Massese. A De Gaudio ne aveva parlato con entusiasmo Rosati, il presidente della società toscana.




Per Chinaglia, centravanti impetuoso, c’era un problema. Era considerato straniero, tesserato in gioventù per la Federazione scozzese (emigrato col padre a Glasgow). Questo limitava il valore commerciale del giocatore perché c’erano restrizioni per il tesseramento degli stranieri.




La Massese l’avrebbe ceduto per 100 milioni. Era il 1969. De Gaudio era disposto a pagare quella cifra, ma avrebbe confermato l’intenzione di ingaggiare il giocatore solo nel caso in cui Chinaglia fosse diventato italiano per la Federcalcio. In ogni caso, era nato a Carrara.




De Gaudio chiuse la trattativa sotto forma di prestito pagando alla Massese la metà dei 100 milioni e riservandosi il diritto di riscatto sul giocatore per l’altra metà.




De Gaudio litigò con Artemio Franchi, prestigioso presidente della Federcalcio che negava al giocatore lo status calcistico di italiano.




La mancata promozione in serie B condannò l’Internapoli alla fine. La società aveva accumulato debiti per un miliardo. Era il 1970. L’Internapoli cedette i migliori elementi per salvare il bilancio. De Gaudio trasferì Chinaglia alla Lazio per 200 milioni, ma tutti in cambiali. Alla società romana cedette anche Wilson e Massa. Le cessioni coprirono poco meno della metà del disavanzo.





 



 



NAPOLI-LAZIO 2-1 (2-0)





 



NAPOLI (4-4-2): Meret; Malcuit, Albiol, Maksimovic, Mario Rui; Callejon (87’ Hysaj), Fabian Ruiz, Diawara (71’ Verdi), Zielinski; Milik, Mertens (82’ Ounas).





 



LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe (26’ Batos), Acerbi (70’ espulso), Radu; Lulic, Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic (72’ Patric), Lukaku (46’ Correa); Luis Alberto; Immobile. 





 



ABITRO: Rocchi (Firenze).





 



RETI: 34’ Callejon, 37’ Milik, 65’ Immobile.





SERIE A – 20ª GIORNATA




Roma-Torino 3-2, Udinese-Parma 1-2, Inter-Sassuolo 0-0, Frosinone-Atalanta 0-5, Fiorentina-Sampdoria 3-3, Spal-Bologna 1-1, Cagliari-Empoli 2-2, Napoli-Lazio 2-1. Lunedì 21: Genoa-Milan, Juventus-Chievo.





 



CLASSIFICA




Juventus 53; Napoli 47; Inter 40; Roma 33; Lazio 32; Milan e Atalanta 31; Sampdoria 30; Parma 28; Torino e Fiorentina 27; Sassuolo 26; Cagliari 21; Genoa 20; Udinese e Spal 18; Empoli 17; Bologna 14; Frosinone 10; Chievo 8.

  




PROSSIMO TURNO




Sabato 26: Sassuolo-Cagliari, Sampdoria-Udinese, Milan-Napoli (20,30).




Domenica 27: Chievo-Fiorentina, Bologna-Frosinone, Atalanta-Roma, Parma-Spal, Torino-Inter, Lazio-Juventus.




Lunedì 28: Empoli-Genoa. 



 

 .

Erano temute le quadrate legioni laziali, squadrone fisico, compatto, con alcuni colossi, Milinkovic-Savic 1,91 e Acerbi 1,92, e una tattica arcigna, un 3-5-1-1 che sembrava dovesse consegnare il centrocampo alla squadra di Simone Inzaghi.

Ma, sotto la pioggerellina di Fuorigrotta, sbuca un Napoli rammendato (Koulibaly, Allan, Insigne squalificati, Hamsik indisponibile) ma sorprendente, un Napoli che si diverte e diverte, palleggia, vince, segna, soffre e vince.

Perché Fabian Leone Ruiz da solo, con un partitone qualità e quantità, dissolve il robusto ostacolo laziale in mezzo al campo. Cancella la regia arretrata di Lucas Leiva, fa ombra a Luis Alberto.

Fabian è dovunque. Il Napoli, nel primo tempo, è dovunque. Ricama e dilaga. Gli esterni Malcuit e Mario Rui vengono avanti, lasciano in ombra Lukaku e Lulic.

Fabian Ruiz è il punto di forza azzurro che crea le premesse della vittoria. Il partitone di Fabian toglie parecchi impicci a Diawara che può giocare con grande tranquillità. Alle spalle ha un Maksimovic puntuale e deciso. Partita regale di Albiol.

Ad aprire la partita, dopo poco più di mezz’ora, è la vecchia ditta di Sarri (Mertens-Callejon). Canta il canarino spagnolo uscendo dalla gabbia dell’astinenza e mette a segno il suo primo gol in questa stagione. Capitano e goleador.

E chi se non Callejon a bucare la Lazio? Alla quindicesima partita contro i laziali, Josè Maria timbra il suo sesto gol. E, intanto, Milik è sempre sotto porta stravincendo il duello a distanza con Immobile che, però, è poco servito dai compagni nel primo tempo.

Due pali e un gol per il laziale che è più vivace e meglio servito nella ripresa, undici palloni giocati (nove nel secondo tempo). Milik domina nel primo tempo con nove palloni giocati, due pali e un gol.

Il bel Napoli del primo tempo si abbassa nella ripresa, ma è solo un’impressione. La Lazio potenzia la manovra offensiva con Correa (due incursioni pericolose a inizio del secondo tempo) al posto di Lukaku, il congolese col treccione nero che non la spunta mai contro la pannocchia di Malcuit.

Nella ripresa c’è più Lazio. Correa è l’anima della squadra romana. Il Napoli stampa il terzo palo con Fabian Ruiz, anche Callejon (in offside) accarezza un legno laziale con un solitario colpo di testa. E, pam, sbuca Immobile ad accorciare le distanze.

La partita torna in bilico. Perché Correa è un ossesso, domina sulla fascia sinistra e per Malcuit il match diventa sofferenza. Ma Pannocchia non molla e si concede due sombreri. Manca un apporto più consistente da parte di Zielinski (due tiri parati, non granché, mai molto visibile né sulla corsia sinistra, né dentro al campo).

Però, però, Acerbi falcia da dietro Callejon e incorre nella seconda ammonizione e va fuori (70’). Napoli in superiorità numerica, è un bel vantaggio negli ultimi venti minuti.

Con l’uomo in più, Ancelotti richiama Diawara e lancia Verdi. Poi inserisce Ounas per Mertens sofferente a una caviglia. Simone Inzaghi inserisce Patric per Milinkovic-Savic. Ma ora la Lazio va in difficoltà. E Ounas impegna Strakosha in una paratissima. Il Napoli ha cercato ripetutamente il terzo gol. Ancelotti rinforza gli ormeggi negli ultimi minuti: Hysaj per Callejon.

La vittoria resiste, strameritata per il magnifico primo tempo, la resistenza e il contropiede nella ripresa. Tredici a nove i tiri in porta per il Napoli. È il marchio azzurro sulla partita. Secondo posto blindato: sono aumentati da 5 a 7 i punti di vantaggio sull’Inter terza.

ANCELOTTI
Carlo Ancelotti ha debuttato sulla panchina azzurra proprio contro la Lazio, prima giornata del girone d’andata vincendo a Roma 2-1. Milik e Insigne rimontarono il gol iniziale di Immobile. Ha fatto i bis al ritorno. Ancora 2-1 per il Napoli.

BILANCIO POSITIVO
In netto vantaggio il Napoli nei confronti con la Lazio in campionato: 126 partite, 49 vittorie, 41 pareggi, 36 sconfitte. A Napoli, 63 partite, 31 vittorie, 22 pareggi, 10 sconfitte.

UN GENTILUOMO
Edy Reja, il gentiluomo di Gorizia, ha allenato Napoli e Lazio. Ieri sera in tribuna. Sulla panchina azzurra ha affrontato la Lazio otto volte (una vittoria, tre pareggi, quattro sconfitte). Alla guida della Lazio affrontò il Napoli sette volte (due vittorie, un pareggio, quattro sconfitte). Nel campionato 2008-09, proprio la sconfitta contro la Lazio al San Paolo (0-2, doppietta di Rocchi) costò a Reja l’esonero che concluse la permanenza del tecnico goriziano sulla panchina azzurra. Reja è stato l’allenatore del Napoli in 193 partite (94 vittorie, 53 pareggi, 46 sconfitte). Ha guidato la Lazio in 131 partite (63 vittorie, 27 pareggi, 41 sconfitte).

IL LEONE
Luis Vinicio allenò la Lazio in due campionati (1976-77, 1977-78), dopo avere lasciato il Napoli. Affrontò la squadra azzurra quattro volte raccogliendo tre pareggi e una sconfitta. Nel campionato 1976-77, contro il Napoli di Pesaola la Lazio di Vinicio fece 0-0 a Roma e 1-1 al San Paolo (gol di Speggiorin e Garlaschelli). Nel campionato successivo, contro il Napoli allenato da Gianni Di Marzio, la Lazio di Vinicio fece 1-1 a Roma (Garlaschelli e Juliano) e perse 3-4 al San Paolo (gol azzurri di Juliano e Savoldi, doppietta di Capone; gol laziali di Giordano, un rigore e un gol, e Lopez). Per la sconfitta rimediata a Napoli, Vinicio fu esonerato dalla Lazio e gli subentrò Lovati.

DE GAUDIO
Un ricordo di Carlo De Gaudio, il più illustre dei dirigenti sportivi napoletani, venuto a mancare nell’agosto di quattro anni fa a 87 anni. Fu Carlo a cedere Chinaglia alla Lazio. King George giocava nell’Internapoli con Pinotto Wilson e Peppiniello Massa, giunti dalla Flegrea.
L’Internapoli era la seconda squadra cittadina che De Gaudio fondò nel 1964 insieme a Giovanni Proto, industriale dello zucchero. Scovò Chinaglia che faceva il militare a Grosseto. Era un ragazzo ribaldo e spesso rimaneva consegnato in caserma. Giocava nella Massese. A De Gaudio ne aveva parlato con entusiasmo Rosati, il presidente della società toscana.
Per Chinaglia, centravanti impetuoso, c’era un problema. Era considerato straniero, tesserato in gioventù per la Federazione scozzese (emigrato col padre a Glasgow). Questo limitava il valore commerciale del giocatore perché c’erano restrizioni per il tesseramento degli stranieri.
La Massese l’avrebbe ceduto per 100 milioni. Era il 1969. De Gaudio era disposto a pagare quella cifra, ma avrebbe confermato l’intenzione di ingaggiare il giocatore solo nel caso in cui Chinaglia fosse diventato italiano per la Federcalcio. In ogni caso, era nato a Carrara.
De Gaudio chiuse la trattativa sotto forma di prestito pagando alla Massese la metà dei 100 milioni e riservandosi il diritto di riscatto sul giocatore per l’altra metà.
De Gaudio litigò con Artemio Franchi, prestigioso presidente della Federcalcio che negava al giocatore lo status calcistico di italiano.
La mancata promozione in serie B condannò l’Internapoli alla fine. La società aveva accumulato debiti per un miliardo. Era il 1970. L’Internapoli cedette i migliori elementi per salvare il bilancio. De Gaudio trasferì Chinaglia alla Lazio per 200 milioni, ma tutti in cambiali. Alla società romana cedette anche Wilson e Massa. Le cessioni coprirono poco meno della metà del disavanzo.

NAPOLI-LAZIO 2-1 (2-0)

NAPOLI (4-4-2): Meret; Malcuit, Albiol, Maksimovic, Mario Rui; Callejon (87’ Hysaj), Fabian Ruiz, Diawara (71’ Verdi), Zielinski; Milik, Mertens (82’ Ounas).

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe (26’ Batos), Acerbi (70’ espulso), Radu; Lulic, Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic (72’ Patric), Lukaku (46’ Correa); Luis Alberto; Immobile.

ABITRO: Rocchi (Firenze).

RETI: 34’ Callejon, 37’ Milik, 65’ Immobile.

SERIE A – 20ª GIORNATA
Roma-Torino 3-2, Udinese-Parma 1-2, Inter-Sassuolo 0-0, Frosinone-Atalanta 0-5, Fiorentina-Sampdoria 3-3, Spal-Bologna 1-1, Cagliari-Empoli 2-2, Napoli-Lazio 2-1. Lunedì 21: Genoa-Milan, Juventus-Chievo.

CLASSIFICA
Juventus 53; Napoli 47; Inter 40; Roma 33; Lazio 32; Milan e Atalanta 31; Sampdoria 30; Parma 28; Torino e Fiorentina 27; Sassuolo 26; Cagliari 21; Genoa 20; Udinese e Spal 18; Empoli 17; Bologna 14; Frosinone 10; Chievo 8.

PROSSIMO TURNO
Sabato 26: Sassuolo-Cagliari, Sampdoria-Udinese, Milan-Napoli (20,30).
Domenica 27: Chievo-Fiorentina, Bologna-Frosinone, Atalanta-Roma, Parma-Spal, Torino-Inter, Lazio-Juventus.
Lunedì 28: Empoli-Genoa.



21/1/2019
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