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Recensioni
La Tenerezza, un film di Gianni Amelio
di Giovanna D'Arbitrio
La Tenerezza, il nuovo film del regista Gianni Amelio, tratto dal romanzo “La Tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone, fa commuovere, riflettere e discutere sui rapporti familiari.

La storia inizia quando Lorenzo (Renato Carpentieri), un anziano avvocato ricoverato in ospedale per infarto, si appresta a ritornare a casa dove vive da solo dopo la morte della moglie e il conseguenziale distacco dai figli, Elena (Giovanna Mezzogiorno) e Saverio (Arturo Muselli), con i quali non riesce a stabilire buoni rapporti, nonostante i tentativi della sensibile Elena.

Al rientro sulle scale incontra la sua vicina, Michela (Micaela Ramazzotti), ragazza solare, sorridente e distratta che spesso dimentica le chiavi di casa e così l’aiuta a rientrare attraverso un ingresso secondario: è l’inizio di un’amicizia tra Lorenzo e la famiglia di Michela, composta dal marito Fabio (Elio Germano), introverso e melanconico ingegnere del Nord e i loro bambini, Bianca e Davide.

Una famiglia apparentemente normale, come tante altre dove tuttavia spesso si sedimentano e si stratificano problemi irrisolti che all’improvviso esplodono, generando drammi.

La storia si svolge in una Napoli borghese in cui le mal de vivre tormenta le famiglie di Lorenzo e Michela, dove i rapporti si logorano per mancanza di vera comunicazione e soprattutto per un compresso e insoddisfatto bisogno di tenerezza nel rapporto genitori-figli, un bisogno che purtroppo lascia tracce indelebili quando viene rimosso e sepolto nell’inconscio.

Alla fine comunque il dramma di Micaela genererà catarsi e recupero di dialogo e sentimenti nella famiglia di Lorenzo che ritroverà l’amore per i figli. Significativa la frase citata da Elena in cui la felicità appare non come una meta da raggiungere, ma come un ritorno a una casa che ognuno sa dov’è.
Un bel film centrato su interiorità e sentimenti, evidenziati da sceneggiatura (G. Amelio e A. Taraglio) e recitazione senza enfasi, splendida fotografia con effetti di luci e ombre sui volti dei personaggi, nel labirinto di affollati vicoli o in interni di signorili palazzi napoletani.

Ci sembra giusto ricordare alcuni film di successo del regista, come Porte Aperte, Il ladro di Bambini, Lamerica, Le Chiavi di casa, La stella che non c’è, Il Primo Uomo.

Ecco un’interessante intervista a regista e interpreti:
https://www.youtube.com/watch?v=R82hva3wfDM

28/4/2017
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