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Calcio
La zampata del leone africano
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 22.02.20249)
Prima di cedere per stanchezza, Victor Osimhen con una zampata cancella il predominio tecnico del Barcellona (evidente nel primo tempo, in calo nella ripresa) assicurando il pareggio al Napoli (1-1) a un quarto d’ora dalla fine nell’andata degli ottavi di finale della Champions al Maradona.

Piccola speranza per il ritorno in Spagna. Il Napoli riscatta nel secondo tempo la prima parte della gara in completa soggezione dell’avversario. Dopo il pareggio insiste per vincere, ma una fiondata di testa di Anguissa sibila a lato e una conclusione di Simeone è alta.

Torna Osimhen e torna il 4-3-3. C’è Olivera per Mario Rui per dare maggiore copertura difensiva e Olivera annulla Yamal dopo un inizio scoppiettante del diciassettenne catalano. Inizia Cajuste in mediana, manca Ngonge infortunato. Juan Jesus riappare al centro della difesa.

L’adrenalina della Champions non scuote il Napoli subito sotto pressione da parte di un Barcellona dilagante. I gol nella ripresa.

Ma sul vantaggio di Lewandowski (60’) il Barça s’ammoscia. Merito anche del Napoli che entra finalmente in partita con coraggio e abnegazione dopo essersi scosso nel finale del primo tempo.

Anche i cambi di Calzona, al debutto sulla panchina azzurra e in Champions, funzionano. Lindstrom (per Kvaratskhelia) e Traoré (per Cajuste) danno brio. Anche Raspadori (per Politano) muove bene la palla.

E Osimhen acciuffa il pareggio al 75’ con gli spagnoli in ripiegamento, non più spavaldi e sicuri. Gundogan fallisce la beffa al 94’ concludendo a lato la palla-gol della possibile vittoria spagnola.

L’alta qualità del palleggio e il pressing alto del Barcellona mettono subito in difficoltà il Napoli. I catalani arrivano sempre primi sulla palla. Il Napoli è disorientato dalla posizione di trequartista di Gundogan, abile a muoversi tra le linee, dall’arretramento di Pedri, dall’attacco a quattro del Barça, i terzini Koundé e Cancelo ali aggiunte a sostegno di Yamal e Lewandowski, mentre la linea mediana è retta da de Jong e Christansen.

Il Napoli gira a vuoto per quaranta minuti, è in soggezione totale dei catalani che vanno ripetutamente al tiro (7 conclusioni a zero nel primo tempo). Meret deve sventare le conclusioni più pericolose di Lewandowsi (22’) e Gundogan (23’).

Mira la porta azzurra anche Yamal. Cajuste è spaesato, Anguissa gira a vuoto, Lobotka è solo nel tentare di dare un senso al gioco del Napoli. In mezzo al campo domina de Jong che più di una volta viene avanti centralmente senza alcuna opposizione.

Negli ultimi cinque minuti, la pressione del Barcellona cala e il Napoli riemerge, ma non inquadra mai la porta di ter Stegen.

I difensori catalani non fanno complimenti. Fallosi gli interventi su Osimhen da parte di un ruvido Araujo, raddoppiato Kvaratskhelia. Il Barça nel finale di tempo si tira tutto indietro col Napoli che prende coraggio.

Il predominio catalano non si concretizza e la prima frazione si chiude 0-0, un successo per il Napoli in evidente difficoltà, però col passare dei minuti molto attento a difendere, recuperando in extremis più di un pallone, senza avere però la capacità di ripartire e fare male.

Nella ripresa sembra calare la sentenza avversa quando Lewandowski (60’) rompe l’inizio più animoso del Napoli portando in vantaggio il Barcellona: infila Meret dopo avere giocato in area Di Lorenzo e Juan Jesus sul filtrante di Pedri. E allo stesso Pedri, Meret nega il raddoppio cinque minuti dopo.

Entrano Traorè per Cajuste e Lindstrom per Kvaratskhelia (68’).

Nella frenesia di recuperare il match, gli azzurri sono imprecisi e i catalani recuperano il pallone per contrattaccare. Ma Osimhen, prima di uscire, piazza la zampata del pareggio (75’) sull’assist di Traoré e l’errore in marcatura di Inigo Martinez.

Esce per infortunio Politano, entra Raspadori, molla per stanchezza Osimhen gli subentra Simeone. Il Napoli ha più energie del Barcellona e comanda, ora gioca nella metà campo dei catalani.

Xavi cerca di recuperare il successo pieno inserendo Joao Felix per Pedri, un attaccante in più, e dando il cambio a Christensen con Romeu.

Ma il Barcellona del primo tempo non c’è più, si raccoglie in difesa e raramente schizza nella metà campo azzurra. Resiste l’1-1 che è un magnifico risultato per gli azzurri dopo un primo tempo sotto le grinfie dei catalani.

NAPOLI-BARCELLONA 1-1 (0-0)

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Cajuste (68’ Traorè); Politano (77’ Raspadori), Osimhen (77’ Simeone), Kvaratskhelia (68’ Lindstrom).

BARCELLONA (4-3-3): ter Stegen; Kounde, Araujo, Inigo Martinez, Cancelo; Frankie de Jong, Christensen (86’ Romeu), Gundogan; Yamal (80’ Raphinha), Lewandowski, Pedri (86’ Joao Felix).

ARBITRO: Zwayer (Germania). RETI: 60’ Lewandowski, 75’ Osimhen.

RITORNO: Barcellona-Napoli martedì 12 marzo.



22/2/2024
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