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Cultura
Guidi-Di Nunzio, primizia in jazz
di Adriano Cisternino
Un'amicizia - umana e professionale - nata e cresciuta durante la pandemia. Giovanni Guidi (pianista) e Luigi Di Nunzio (sassofonista) si sono conosciuti e frequentati (anche via web) quando erano vietate le riunioni multiple e quindi anche i concerti o qualsivoglia occasione di raccolta di più persone in spazi circoscritti.

L'amicizia intanto è cresciuta e si è consolidata, come anche l'affinità professionale. Questione di feeling, insomma, intorno al pentagramma. Ed al jazz, naturalmente.
Nonostante il solido rapporto però Giovanni e Luigi non hanno mai suonato insieme in pubblico, complice proprio la pandemia.

Ed ora eccoli finalmente insieme, per la prima volta, in quartetto con Umberto Lepore al contrabbasso e Marco Castaldo alla batteria, mercoledì 7 dicembre (ore 21,30), per un concerto al Bourbon Street, ad iniziativa del Live Tones di Alberto Bruno e Ornella Falco (Info e prenotazioni 3389941559-3388253756).

Giovanni Guidi, nato a Foligno, classe '85, è ormai da tempo un pianista di statura internazionale. Figlio d'arte (il padre è stato un grande manager di jazz), non a caso è stato adottato giovanissimo da Enrico Rava che ne ha intuito subito le potenzialità, e lui ha tenuto fede a promesse e premesse rivelando tecnica e creatività di proporzioni immense.

Tra le sue realizzazioni, un progetto su Pasolini a cento anni dalla nascita che presto dovrebbe diventare anche un disco.
Intenso il suo legame con Napoli dove, appunto, si è rifugiato spesso durante la pandemia per approfondire il suo progetto su Pasolini.

Luigi Di Nunzio, napoletano, classe '91, figlio d'arte (sassofonista anche il padre Pasquale), “enfant prodige” del jazz italiano (band-leader già a 19 anni), ha vinto numerosi premi, ha collaborato fra gli altri con Michael Bublé, ha duettato con Francesco Cafiso, a suo tempo enfant prodige anche lui, ha accumulato insomma una serie di esperienze prestigiose. Il suo sax spesso sorprende e conquista per le audaci figurazioni verso l'hard bop. Il debutto pubblico in duetto con Guidi, sarà dunque una autentica, preziosa primizia per il jazz italiano.

Con Umberto Lepore al contrabbasso e Marco Castaldo alla batteria, si annuncia insomma una serata di jazz particolarmente ispirato e tutto da godere. E il Bourbon Street è sicuramente il palco giusto per una performance del genere.

30/11/2022
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