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Per gli azzurri subito due prove-verità
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 16.09.2023)
Doppio scossone dopo la sosta con due partitissime alla ripresa, Juventus-Lazio nel pomeriggio, il derby milanese a metà sera, in fondo Genoa-Napoli, la meno importante per la platea, importantissima per il Napoli che deve chiarire molte cose, che squadra è questa di Garcia e dove vuole arrivare.

Scatta oltretutto una volata di cinque partite in due settimane col debutto in Champions. Al Napoli toccherà giocare in trasferta quattro volte, dopo Genova verranno Braga, Bologna e Lecce, unica gara interna con l'Udinese. È la prova del fuoco per il Napoli di Garcia.

Tra slogan di propaganda fide, Napoli camaleontico, Napoli famelico, Napoli di fantasia, e il manuale d'amore del presidente, sta svanendo la squadra di Spalletti, capace di vincere lo scudetto a mani basse.

Detronizzato Lobotka dal cuore del gioco, miglior play in assoluto della vittoria tricolore, defilato Mario Rui, il regista-supplente di Spalletti, strapazzato Raspadori in tutti i ruoli escludendolo dal ruolo a lui più congeniale, non risolto il vuoto lasciato dalla cessione di Kim, perduta l'identità del 4-3-3.

Il Napoli di Spalletti andava ritoccato, per renderlo meno prevedibile, non stravolto. Garcia dice di ignorare il passato del Napoli (il gioco dello scudetto) e va per la sua strada, sostenuto dal presidente. È una scommessa ardita. Dice anche di non seguire tutti gli azzurri quando giocano nelle nazionali e di avere saputo che Raspadori ha giocato 70 minuti contro l'Ucraina. Mah!

Un inizio di calendario "morbido" sino alla sfida col Milan di fine ottobre autorizzava rosee prospettive. Ma il Napoli ha già incassato una sconfitta dopo solo tre partite, cedendo alla Lazio nel primo confronto con un avversario di rilievo.

Il Genoa, stasera, e il Braga mercoledì hanno già il sapore di due partite-verità. Diranno a che punto è l'intesa fra squadra e tecnico sulla strada delle novità di Garcia.

Si prospetta un 4-2-3-1 assolutamente inedito con Lindstrom, Raspadori e Kvaratskhelia a sostegno di Osimhen e un centrocampo a due (Anguissa, Lobotka) che snatura l'apporto collaudato del camerunese e dello slovacco.

A Marassi, però, 4-3-3 di partenza con Raspadori o Lindstrom sull'out destro e variazioni in corso di partita.

Bene allenato da Gilardino da metà del campionato scorso, neopromosso rinforzato dagli arrivi di Retegui, Malinovski, Thorsby, Messias, il Genoa si annuncia avversario tosto, capace di mettere in difficoltà il Napoli nell'appassionata arena rossoblu di Marassi se il Napoli sarà ancora alla ricerca della sua nuova identità.

Il Genoa ha potuto allenarsi al completo tutta la settimana, il Napoli ha avuto 15 giocatori in giro per il mondo con le nazionali. Non è un vantaggio da poco per la formazione ligure.

Osimhen è rientrato, gasato da tre gol con la Nigeria, Elmas a Skopie ha tenuto in scacco la difesa italiana di Spalletti, Lobotka gran regista con la Slovacchia, Kvaratskhelia ha potuto poco con la Georgia, è a secco di gol da marzo, non è ancora il perforante esterno sinistro del girone d'andata del campionato scorso.

Il Napoli ha giocatori da prendersi i favori del pronostico a Marassi.
In ogni caso, mentre Garcia va avanti col suo lavoro di rinnovamento, con Genoa e Braga è importante vincere. Anzi è l'unica cosa che conta, come si dice a Torino.

15/9/2023
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