Calcio
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Un Napoli col fiato corto
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 02.05.3021)
Il Napoli frena, si fa raggiungere dal Cagliari (1-1) nell'abbondante recupero del match (6') e perde lo slancio per il quarto posto Champions. Un altro scivolone casalingo come nel peggior periodo della squadra azzurra.

Inter già campione d'Italia e situazione quarto posto. Si sono avvantaggiati gli avversari con i quali il Napoli era a pari punti, Milan e Juventus, mentre l'Atalanta ha frenato come gli azzurri. Non tutto è perduto. Ma il Napoli è quinto. Il Milan, che ha battuto il Benevento (2-0), e l'Atalanta, che ha pareggiato sul campo del Sassuolo sprecando un rigore con Muriel (1-1), sono avanti di due punti. Così la Juve che ha vinto in rimonta a Udine (+2 sul Napoli). E domenica ci sarà Juventus-Milan.

A Fuorigrotta, il Napoli perde ritmo e lucidità, non riesce a raddoppiare il gol di Osimhen (13'), vive pericolosamente sul filo del minimo vantaggio e, poiché le energie sono in calo vistoso, alla fine consente il pareggio alla squadra sarda, protagonista di un vigoroso secondo tempo quando schiera tutti gli attaccanti a disposizione (Pavoletti, Cerri, Simeone) smontando il castello difensivo iniziale (5-4-1).

Il Napoli ha il fiato corto. Il fuoco s'è spento. La squadra padrone del gioco e delle partite s'è appannata. Osimhen, non solo goleador, è stato l'unico guerriero in campo, uscendo nel finale per una ferita alla testa (74' scontro con Ceppitelli). Il Napoli perdeva l'unico giocatore capace di tenerlo in partita.

La delusione è grande. Gattuso recuperava Manolas e Fabian Ruiz e dava fiducia a Lozano (Politano in panchina per 67'). Il messicano, incapace di saltare una sola volta Carboni, il migliore dei sardi, è stato la grande delusione del pomeriggio allo Stadio Maradona. È saltata così la catena di destra.

Il Napoli ha dovuto attaccare per vie centrali dove più folta era la presenza degli avversari. Facile perdere il pallone. A sinistra non c'è stato il migliore Insigne. Ma anche la partita di Zielinski è stata di colore grigio, mentre Fabian Ruiz calava clamorosamente alla distanza.

Un legno per parte (27' palo di Duncan, 52' traversa di Demme), il pareggio è più che giusto. Il Cagliari, in cerca di punti salvezza, l'ha voluto fortemente. Il Napoli l'ha subito venendogli a mancare le forze.

Semplici, senza il regista Marin e risparmiando Joao Pedro per la prossima gara a Benevento, decisiva per la salvezza, ha attrezzato un munito castello difensivo affiancando la difesa a tre con i due terzini schierati come laterali di centrocampo (Zappa e Lykogiannis). Barriera a cinque che ha funzionato.

Zappa rientrava su Insigne e Lykogiannis frenava l'impeto offensivo di Di Lorenzo. Deiola non dava respiro a Zielinski e Duncan consentiva poca libertà a Fabian Ruiz. Era Demme a reggere il gioco del Napoli sfuggendo a Nainggolan che veniva fuori nel secondo tempo.

Nonostante il munito assetto difensivo del Cagliari, il Napoli del primo tempo dava l'impressione di farcela. Aveva ancora un gioco rapido soprattutto con i tocchi di prima di Demme, mentre Fabian Ruiz tornava al suo antico vizio di portare la palla. Zielinski aveva spunti di classe, ma poca continuità.

Il gol di Osimhen, che infilava Cragno resistendo alla pressione di Godin, controllo di destro in corsa e conclusione di sinistro, sull'imbucata di Insigne, annunciava un pomeriggio favorevole. Era il migliore avvio per fare scoprire il Cagliari. Ma la squadra sarda rimaneva ben coperta, votata alla resistenza assoluta col disegno preciso di venire fuori alla distanza, com'è avvenuto.

Osimhen giocava con grande ardore, pressando i difensori del Cagliari, rientrando per cucire la manovra, lanciandosi in profondità sui lanci dei compagni. Ma il Napoli era incapace di volare sulle ali, la sua maggiore chance offensiva. Bloccato Lozano, controllato Di Lorenzo, imprigionato Insigne.

Il Cagliari, a sostegno della linea difensiva, arretrava molto i centrocampisti Nandez e Nainggolan, mentre Deiola fungeva da battitore libero del centrocampo accorrendo ovunque il Napoli impostava l'azione d'attacco. Il solo Duncan tentava qualche sortita. Gli andava male al 27' quando colpiva il palo nell'angolo coperto da Meret.

Al culmine del suo pomeriggio storto, Lozano di testa concludeva fuori sul cross da fondo campo dell'irriducibile Osimhen (30'), ed è stata la prima occasione del mancato raddoppio. Contro il Cagliari, raccolto nella sua metà campo, e molto falloso, il Napoli perdeva man mano la sua vivacità.

Dopo mezz'ora, il Napoli c'era poco. Calava anche Demme. Gli azzurri in difficoltà tenevano un ritmo basso. Il Cagliari assecondava, venendo fuori nel finale della prima parte della gara quando Meret con una doppia parata si opponeva a Pavoletti, colpo di testa, e a Nandez che calciava vicinissimo al palo sinistro del portiere (43').

Era il primo segnale del Cagliari e, certo, la partita sull'esile 1-0 per gli azzurri non era proprio finita anche perché il Napoli stava perdendo il controllo del match.
Il Cagliari fiutava il momento favorevole e iniziava la ripresa nella metà campo del Napoli che replicava immediatamente sullo slancio di energie ritrovate, ma non riusciva a raddoppiare, si esauriva presto, consegnandosi a un finale di patimento.

Osimhen di testa concludeva fuori (48'), Cragno deviava in corner il tiro di Zielinski (51'), dalla distanza Demme colpiva la traversa (52') e Fabbri annullava il gol di Osimhen (53') per una leggera spinta del nigeriano a Godin (decisione discutibile dell'arbitro). Dopo la conclusione di Zielinski respinta da Cragno (61'), con Insigne che buttava la palla fuori, il Napoli mollava. Non aveva più energie.

La sostituzione di Lozano con Politano (67') non portava alcun vantaggio. Sulla fascia sinistra il Cagliari (Carboni e Lykogiannis) continuava a consentire poco. Quando poi usciva Osimhen per la ferita alla testa (75'), l'ingresso di Mertens non assicurava la minima scossa.

Semplici, allora, faceva le sue mosse inserendo l'attaccante Simeone per il difensore Ceppitelli (75'), poi un altro attaccante, Cerri, per il centrocampista Lykogiannis (81'), invitando la squadra all'assalto. I cambi del Napoli erano di routine per i più affaticati (81' Elmas per Zielinski, Bakayoko per Fabian Ruiz). Saltava l'intero centrocampo azzurro e il Napoli si disponeva a difendere come una vecchia squadra provinciale.

Il pareggio era nell'aria perché ora Nainggolan non difendeva più ma attaccava, così Nandez e Duncan era sempre ben presente. Il Napoli si asserragliava nei suoi sedici metri, incapace più di ripartire. Meret d'istinto e con la mano destra negava il gol a Pavoletti (88'). Il recupero di sei minuti (ci stava tutto) era una condanna per gli azzurri (Koulibaly con i crampi).

Il Napoli liberava la sua area con affanno e cedeva all'ultimo assalto del Cagliari. Il lancio di Duncan pescava Nandez che sorprendeva Hysaj e batteva in gol da pochi passi (94'). Calava il sipario sul pomeriggio di delusione allo Stadio Maradona.

DEBUTTO
Il Cagliari, allora allenato da Giampaolo, è stata la prima squadra che il Napoli di De Laurentiis ha affrontato tornando in serie A nel 2007-08. Non fu un gradevole benvenuto. La squadra sarda vinse al San Paolo 2-0 (gol di Matri e rigore di Foggia nella ripresa). Il Napoli, allenato da Reja, schierò (4-4-2): Iezzo; Cupi, Maldonado, Contini (54' De Zerbi), Garics; Hamsik, Gargano, Blasi (69' Bogliacino), Savini; Calaiò (46' Zalayeta), Lavezzi. La domenica successiva, il Napoli vinse clamorosamente a Udine 5-0.

CLAMOROSO
Il 9 marzo 2012, al San Paolo, clamoroso cappotto del Napoli al Cagliari (6-3). La squadra azzurra, allenata da Mazzarri, schierò (3-5-2): De Sanctis; Campagnaro, Paolo Cannavaro, Aronica, Zuniga, Gargano (74' Vargas), Inler, Dossena, Hamsik (63' Maggio), Lavezzi (59' Cavani), Pandev. Gol di Hamsik, Paolo Cannavaro, Lavezzi, Gargano e Maggio più l'autorete di Astori. La sconfitta costò la panchina a Ballardini, allenatore dei sardi.

CHAMPIONS
Le prossime partite per la zona Champions: Spezia-Napoli (Juventus-Milan, Parma-Atalanta, Fiorentina-Lazio); Napoli-Udinese (Torino-Milan, Sassuolo-Juventus, Atalanta-Benevento, Lazio-Parma); Fiorentina-Napoli (Juventus-Inter, Milan-Cagliari, Genoa-Atalanta, Roma-Lazio); Napoli-Verona (Atalanta-Milan, Bologna-Juventus, Sassuolo-Lazio).

2/5/2021
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