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La porti sei palloni a Firenze
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 17.02.2021)
All’ora del ragù, ribolle il Napoli e la Fiorentina è cotta e stracotta. Sei a zero allo stadio Maradona. Il Napoli, dato per moribondo, risorge e meraviglia.

Gattuso rispolvera l’arcivernice di Pier Cloruro de’ Lambicchi, eccentrico scienziato del “Corriere dei piccoli”, e dipinge un Napoli-capolavoro. E poiché hanno giocato bene anche Hysaj e Mario Rui, spesso sotto il mirino della critica, allora si spiega il mezzogiorno di fuoco degli azzurri.

Il problema poteva essere a centrocampo per la superiorità numerica del 3-4-2-1 di Prandelli contro il 4-2-3-1 del Napoli. Ma i rientri di Lozano e Zielinski, di Petagna e Insigne hanno cancellato lo svantaggio proponendo un 4-1-4-1 che ha schiantato la Fiorentina, superata proprio a centrocampo.

Dopo di che la straordinaria partita di Demme, guardiano davanti alla difesa e rapido nel portarsi avanti, sino a cavarne un gol, ha consentito al Napoli di governare la gara.

A centrocampo, Demme, Bakayko, Zielinski e Insigne hanno preso in pugno il match. Nella Fiorentina, poco ha potuto la fisicità di Amrabat ed è franato Castrovilli, il gioiello pugliese dei viola addirittura coinvolto in tre dei sei gol azzurri: Demme lo bruciava in area sul secondo gol, Zielinski lo dribblava nel quarto, infine provocava il rigore del 5-0 tranciando Bakayoko nell’area toscana.

Debole, poi, la difesa viola a tre contro gli assalti azzurri dalle fasce. È scomparso il monotono possesso-palla del Napoli, c’è stato un gioco a due tocchi e in profondità.

La Fiorentina portandosi in avanti, toccando più palloni, ma dovendo spesso tornare indietro davanti all’organizzazione difensiva del Napoli, si è consegnata alla velocità degli azzurri, rapidissimi nel puntare la porta di Dragowski.

Il Napoli è stato essenziale come non mai: sette tiri nello specchio della porta viola, sei gol. Il gigantesco portiere polacco (1,91) della Fiorentina ha fatto una sola parata (69’ in corner sul tiro a giro di Insigne), per il resto si è solo inchinato a raccogliere i sei palloni del Napoli nella sua porta.

Ha meravigliato la brillante condizione atletica del Napoli. Una squadra in gran salute, spumeggiante e, stavolta, senza errori difensivi.

Rispetto alla gara di Coppa Italia contro l’Empoli, Gattuso ha inserito sei giocatori: Ospina, Hysaj, Manolas, Bakayoko, Zielinski e Insigne.

La Fiorentina, in Coppa contro l’Inter, aveva dovuto sostenere lo sforzo dei supplementari e a Napoli ha schierato cinque elementi più freschi: Pezzella in difesa, Vlahovic in attacco, Venuti e Ribery, lo stesso Callejon impiegato solo nella ripresa contro l’Inter.

La sorpresa di Prandelli è stato l’impiego di Ribery che però non è risultato ancora in condizione al rientro dopo la distorsione al ginocchio destro.

Con Castrovilli-disastro e Amrabat solo a reggere il centrocampo, la Fiorentina è crollata. Callejon è rimasto fuori partita (appena un filtrante per Kouame), gli esterni Venuti e Biraghi non hanno mai avuto campo contro Mario Rui e Hysaj, Vlahovic prima e Kouame dopo sono stati bloccati da Manolas e Koulibaly.

Il Napoli ha azzeccato tutto. La corsa, la velocità, i passaggi a un tocco. Si è tolto di dosso la paura, l’incertezza e l’imprecisione delle ultime gare. Tutta un’altra squadra.

La Fiorentina, colpita ripetutamente, non ha mai mollato la partita perdendola sul piano tecnico e dell’incisività, sempre in inferiorità numerica in ogni zona del campo.

Colpita a freddo dal gol di Insigne (5’ Lozano ad avviare l’attacco, cross, tocco indietro di Petagna), la squadra viola ha replicato contrattaccando.

Sul tiro di Biraghi, Demme di tacco deviava sulla traversa di Ospina (22’), poi il portiere azzurro doveva sventare l’unico tiro di Ribery (27’), infine Biraghi concludeva a lato (32’).

Sembrava che la Fiorentina potesse reggere il confronto. Ma al secondo affondo azzurro, Demme infilava in rete sull’assist di Petagna (36’ azione iniziata da un recupero-palla di Insigne e proseguita da Zielinski per il centravanti).

Incredibile la facilità con cui il Napoli colpiva ad ogni assalto. Andava in gol Lozano (38’) sul vecchio asse Insigne-Callejon: il cambio-gioco di Lorenzo, dopo avere resistito ad Amrabat e Milenkovic ed evitato Venuti, e Lozano puntuale sotto rete.

La Fiorentina cercava di rivaleggiare col Napoli nel possesso-palla, ma non si avvicinava più alla porta di Ospina.

C’era un nuovo Petagna in campo (due assist-gol), mobilissimo, lesto nei passaggi, efficace nei rientri a centrocampo. E, alla fine del tempo, il Napoli calava il poker: sull’invito di Mario Rui, Zielinski evitava Castrovilli e affilava il sinistro dal limite: palo e gol (45’).

Il Napoli poteva concedersi un secondo tempo di tutto riposo e, invece, rimaneva magnificamente in partita sostenendo l’offensiva (morbida) della Fiorentina (55’ Koulibaly salvava sulla linea la conclusione di Vlahovic) e puntando ancora in gol con rara efficacia.

Fuori Ribery per Kouame (46’), dentro Politano per Lozano (62’) perché non c’era più bisogno degli sprint del messicano che aveva travolto il brasiliano Igor.

Il rigore di Insigne (70’) allungava lo strepitoso vantaggio azzurro.

Nelle sostituzioni finali (tra le altre Mertens per Petagna al 73’) anche l’inserimento di Antonio Cioffi per Insigne (79’).

Il ragazzo di Maddaloni, 18 anni, che Grava volle nelle giovanili azzurre, si inseriva bene in partita con cinque giocate (due passaggi e tre contrasti vinti).

Alla fine, Politano si costruiva il gol alla sua maniera, sull’invito di Bakayoko, rientrando da destra e mollando un sinistro radente (89’).

Fine del gran ballo azzurro. Mercoledì a Reggio Emilia contro la Juventus per la Supercoppa italiana. Non siamo più afflitti, qualcosa può succedere.

PRANDELLI
Cesare Prandelli, 64 anni, di Orzinuovi (Brescia), centrocampista da calciatore (sei anni nella Juventus, cinque nell’Atalanta). Allena la Fiorentina da novembre al posto di Iachini.
In undici partite, ha realizzato due vittorie, quattro pareggi, cinque sconfitte. È stato allenatore della Fiorentina per cinque stagioni dal 2005 al 2010.
Nella sua carriera di tecnico, dal 1993, ha allenato Atalanta, Lecce, Verona, Venezia, Parma, Fiorentina, Galatasaray, Valencia, la squadra Al Nasr degli Emirati arabi per 19 partite, il Genoa nel 2018-2019 restando poi fermo un anno.
Ha allenato la nazionale italiana dal 2010 al 2014 guidandola in 56 partite (23 vittorie, 20 pareggi, 13 sconfitte), esonerato al Mondiale 2014 in Brasile dopo le sconfitte per 0-1 contro Costa Rica e Uruguay che eliminarono l’Italia al primo turno.

MEZZOGIORNO
Il Napoli ha affrontato la Fiorentina per la seconda volta alle 12,30. La prima volta fu il 20 gennaio 2012: 1-1 a Firenze, gol di Cavani. Le partite alle 12,30 sono iniziate nel campionato 2010-11.
Quell’anno, il Napoli debuttò a mezzogiorno vincendo a Cesena 4-1. Il Napoli ha giocato 25 volte alle 12,30. Il bilancio è di 18 vittorie (undici fuori casa), 3 pareggi (due fuori casa), 4 sconfitte (tutte fuori casa).

MERTENS
Con 12 reti Mertens domina la classifica dei goleador azzurri delle 12,30 seguito da Cavani (9 gol), Insigne (8), Higuain (7), Hamsik (4).

BILANCIO
Negli ultimi tredici anni, a Napoli, 8 vittorie azzurre sulla Fiorentina, 3 pareggi, 3 sconfitte. La Fiorentina vinse l’anno scorso al San Paolo 2-0, gol di Chiesa e Vlahovic. L’anno prima, il Napoli aveva vinto 1-0, gol di Insigne.
I goleador del Napoli nei confronti casalinghi contro la Fiorentina sono Insigne (5 gol), Mertens e Hamsik (3). Il successo più rotondo è stato il 4-1 del maggio 2017, reti di Koulibaly, Insigne, doppietta di Mertens. Per i viola, Ilicic.

NAPOLI-FIORENTINA  6-0 (4-0)

NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Hysaj, Manolas (79’ Rrahmani), Koulibaly, Mario Rui; Demme, Bakayoko; Lozano (62’ Politano), Zielinski (73’ Elmas), Insigne (79’ Cioffi); Petagna (73’ Mertens).

FIORENTINA (3-4-2-1): Dragowki; Milenkovic (86’ Martinez Quarta), Pezzella, Igor; Venuti, Amrabat (86’ Borja Vlero), Castrovilli (73’ Bonaventura), Biraghi; Callejon (73’ Pulgar), Ribery (46’ Kouame); Vlahovic.

ARBITRO: Chiffi (Padova).

RETI: 5’ Insigne, 36’ Demme, 38’ Lozano, 45’ Zielinski, 70’ Insigne rigore, 89’ Politano.

 
17/1/2021
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