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Una partita da Milik e una notte 
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 11.12.2019)
Allegria! È tornata la vittoria dopo nove partite (sette in campionato). La Champions rilancia il Napoli: 4-0 al Genk nell’ultima gara del girone. Napoli agli ottavi di finale (12 punti) dietro al Liverpool (13).

È tornato il Napoli che piace. Recupero alto del pallone, gioco a un tocco, buone coperture difensive sui tentativi del Genk di portare a casa almeno un gol.

È stata la serata di Arcadio Milik che rientrava dopo avere saltata cinque partite per la pubalgia. Tre gol, prima tripletta europea del polacco, un gol su rigore. Proprio una partita da Milik e una notte.

È rimasto a guardare dalla panchina Lorenzo Insigne, il grande escluso anche dalle sostituzioni. Ma non aveva il broncio e ha incoraggiato Gianluca Gaetano quando il diciannovenne di Cimitile è entrato in campo nella ripresa.

Severa la faccia di Ancelotti, forse all’ultima partita sulla panchina del Napoli. Lascia con uno splendido girone di Champions. In tribuna s’è rivisto Aurelio De Laurentiis che sta pensando a Gattuso per il dopo-Ancelotti.

Nell’intervallo della partita, Reja ha consegnato ad Hamsik una maglia-ricordo per la sua fedeltà azzurra. Marek è ancora il cannoniere (121 gol) della storia del Napoli. Mertens, col rigore di ieri sera, gli si è avvicinato a tre lunghezze (118).

Una curiosa novità tattica nel Napoli: Allan (al rientro dopo due assenze per infortunio) ha giocato da centromediano metodista. Spesso tra i due centrali della difesa azzurra, ma anche regista di centrocampo pennellando lanci deliziosi, due decisivi. Il lancio a Di Lorenzo nell’azione del secondo gol. Il lancio a Callejon nell’occasione del primo rigore.

Uno stadio gelido ha accolto gli azzurri. S’è poi riscaldato ai gol di Milik, un ritorno da grande attaccante.

Il Genk, con un diciassettenne in porta (Vandevoort), è stato un avversario morbido. Ha mosso molto la palla (possesso azzurro del 54 per cento), ha tentato di sorprendere il Napoli sugli esterni, a destra con le discese del terzino Mahele e le piroette del giapponese Ito, a sinistra col ghanese Paintisil, il migliore degli ospiti.

Ma Meret non ha dovuto fare una sola parata di rilievo: una uscita su un cross corto di Ito nel primo tempo, una uscita in mischia nella ripresa e, per il resto, ordinaria amministrazione.

Ancelotti ha schierato la formazione migliore dando spazio a Callejon e Mertens, segnalati fra i ribelli del 5 novembre. Da esterno sinistro di centrocampo ha giocato Zielinski anziché Insigne. Ma è stato il recupero di Milik la bella notizia della serata.

Pronto il polacco, dopo appena tre minuti, a sfruttare l’errore di appoggio del giovanissimo portiere belga che, pressato da Mertens, gli lasciava la palla che Milik toccava dolcemente nella porta vuota.

È stato l’inizio del poker azzurro, anticipato dalla traversa colpita da Koulibaly dopo due minuti: conclusione di testa su corner. Fra andata e ritorno, quarto legno colpito dal Napoli contro il Genk.

La partita si è messa subito bene, ma è piaciuta la prestazione degli azzurri, veloci, determinati, col gusto ritrovato del gioco, padroni del match.

Il Genk ha opposto un 4-2-3-1 teoricamente offensivo, ma ha dovuto rincorrere sempre il Napoli proiettato in attacco.

La squadra belga aveva in attacco un autentico pivot, il nigeriano Onuachu (2,01), che però non si è visto sui colpi di testa. Ha concluso due volte di piede (17’ e 42’), una volta fuori, l’altra volta alto.

Il raddoppio azzurro è stato spettacolare in tre tocchi: il lancio di Allan per Di Lorenzo, il traversone del terzino e Milik, pressato da Dewaest, precedeva il difensore belga con la conclusione al volo e in corsa (26’).

Non c’era proprio partita, sepolta al 38’ dal rigore messo a segno da Milik, di sinistro, spiazzando il portiere. Il lancio di Allan aveva messo Callejon davanti a Vandevoort che agganciava in uscita lo spagnolo.

Il Napoli ha ridotto ritmo e gioco nella ripresa con la partita ormai in pugno e contro un avversario che non era mai pericoloso. La partita si manteneva comunque piacevole.

Tra gli azzurri, era impreciso Fabian Ruiz (due errori gravi nel primo tempo), confermando di attraversare un precario stato di forma.

Mertens è stato molto altruista con due profondi recuperi difensivi. Ha messo a segno il quarto gol con un “cucchiaio” sul rigore del secondo tempo (74’): sulla botta al volo di Callejon, il terzino De Norre era intervenuto con una plateale parata.

Ancelotti ha concesso al giovane Gaetano la prima presenza in Champions (72’ per Zielinski). Senza sapore gli ingressi di Lozano (78’ per Callejon) e Llorente (78’ per Milik).

L’Europa continua, il Napoli per la terza volta è negli ottavi. Ed ora la scena è tutta per De Laurentiis e Ancelotti che se ne va.

CANNONIERI – Dries Mertens è il cannoniere europeo del Napoli con 25 reti (16 in Champions, 9 in Europa League). Seguono Insigne con 15 gol (11 in Champions, 4 in Europa League), Callejon 12 gol (5 in Champions e 7 in Europa League), Milik 9 gol (7 in Champions).

PALI – La formazione del Napoli all’andata (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (33’ Malcuit); Callejon, Allan, Elmas (59’ Mertens), Fabian Ruiz; Lozano, Milik (72’ Llorente). Palo-portiere di Callejon al 17’ e traversa di Milik. Al 25’ traversa superiore di Milik. Ma anche due gran parate di Meret su Berge al 36’ e al 43’ e un salvataggio sulla linea di Koulibaly su conclusione di Hrosovic (38’).

PANCHINA – Il 12 novembre, per i mediocri risultati in campionato, il Genk ha esonerato l’allenatore Felice Mazzù, 53 anni, italo-belga nato a Charleroi sostituendolo con l’ex calciatore tedesco Hannes Wolf, 38 anni.
Il 10 dicembre, nonostante i mediocri risultati in campionato (-14 punti rispetto all’anno scorso) Ancelotti resta sulla panchina del Napoli per la notte di Champions col Genk, ma ha già la valigia pronta sul letto per un lungo viaggio.

GOL – Fino al match di ieri sera al San Paolo, il Napoli è stata l’unica squadra, nel girone di Champions, a non aver segnato al Genk (0-0 in Belgio) che ha preso dieci gol dal Salisburgo (sei in trasferta e quattro in casa) e sei dal Liverpool (quattro in casa, due in Inghilterra). Ieri sera, però, quattro palloni nella rete del Genk. 

IL GIGANTE – Il nigeriano Paul Onuachu, attaccante, è il gigante del Genk, alto come un giocatore di basket (2,01). Nella “rosa” della squadra belga, il centrocampista norvegese Sander Berg (21 anni, 1,95) interesserebbe il Napoli.

EUROPA – Diciassettesima presenza europea del Genk, quinta in Champions. Tre partecipazioni alla Coppa delle coppe raggiungendo la semifinale nel 1982-83, eliminato dall’Aberdeen, 1-5 fuori, 1-0 in casa.
Per la prima volta in Champions nel 1999-2000, fuori al primo turno contro il Maribor. Nella Champions 2002-03 non superò la fase a gironi, così nel 2011-12.
Nella stagione 2007-08, fuori ai preliminari. In Coppa Uefa nel 2000-01 e nel 2005-06, eliminato ai primi turni. Sei partecipazioni all’Europa League, miglior risultato i quarti di finale persi contro il Celta Vigo nel 2016-17: 1-1 in casa, 2-3 in Spagna. Nella Coppa Intertoto nel 2004, perdendo in semifinale.

NAPOLI-GENK 4-0 (3-0)

NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Callejon (78’ Lozano), Allan, Zielinski (72’ Gaetan), Fabian Ruiz; Mertens, Milik (78’ Llorente).

GENK (4-2-3-1): Vandevoort; Mahele, Dewaest, Lucumi, De Norre (82’ Borges); Hrosovskj, Berg; Ito (72’ Hagi), Samatta (63’ Bongonda), Paintisil; Onuachu.

ARBITRO: Cakir (Turchia).

RETI: 3’ Milik, 26’ Milik, 38’ Milik rigore, 74’ Mertens rigore.

CHAMPIONS LEAGUE- Gruppo E
Napoli-Genk 4-0
Salisburgo-Liverpool 0-2.

CLASSIFICA
13 Liverpool (gol 13-8); 12 Napoli (11-4); 7 Salisburgo (16-13); 1 Genk (5-20).

Qualificate agli ottavi: Liverpool e Napoli
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11/12/2019
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