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Il Napoli bello e concreto
di Mimmo Carratelli (da: Corriere dello Sport del 15.09.2019)
È appena echeggiato in settimana il grido di Carlo Ancelotti agli ulissidi azzurri: “Fatti non foste per vivere secondi”, e parte spavaldo l’attacco allo scudetto, “la Juve è favorita, l’Inter è forte, ma noi ci siamo”, l’analisi secca di Carlo, ed è tutta una allegria di seggiolini nuovi e docce messe a posto in un San Paolo colorato e magnificamente affollato per questo Napoli-Samp di molti guizzi e scintille, pause e ripartenze, squilli e meraviglie mancate, e totale padronanza azzurra, all’inizio di un itinerario (Samp, Lecce, Cagliari, Brescia) che precederà Inter-Juve del 6 ottobre e invita il Napoli al massimo dei punti e della volontà per essere colà dove si puote, e più non tergiversare.

C’è una squadra che parte sempre da 1-0 perché ha Cristiano Ronaldo (ma a Firenze è 0-0) e un’altra è inferocita da Antonio Conte, e c’è il Napoli del dolce stil novo di Sarri affinato e affilato da Ancelotti per cui la migliore difesa è l’attacco, la Grande Bellezza che è condanna e risorsa.

Il pallone che rotola felice. E la partita con la Samp va come doveva andare, nonostante il muro doriano di cinque difensori, arretrando gli esterni di centrocampo che sono due autentici terzini, e l’insidia dei fuochi d’artificio di Quagliarella, questo figlio perduto per un accidenti.

Il Napoli ragiona e punge, gioca di gusto perché è “il più bel gruppo che abbia mai allenato” confida commosso Ancelotti Carlo, venuto a conoscere il mare e il Vomero.

E non è che il Napoli volesse aprire la Sampdoria come una scatoletta di tonno, che son cose che non si dicono più, perché la Samp non è squadra da zero punti, difende con ordine, contrattacca con molti uomini.

E il Napoli deve stare attento perché non bastano il primo gol di Mertens, biondo-cenere e lapilli, e la traversa di Ciro, e le occasioni di Elmas e Lozano (stanco).

Nota bene: Meret deve fare due parate-salvatutto. Ma, nella ripresa, il Napoli vola, concreto, mai farfallone, 17 tiri (8 in porta), e il grande di Spagna don Fernando Llorente di Pamplona entra e ruba la palla ad Audero per offrirla al raddoppio di Mertens.

Ed è proprio finita col Napoli che conclude in palleggio e solfeggio, e Di Lorenzo attacca e difende, Elmas è una certezza in mezzo, Callejon è il magnifico architetto di sempre, Mertens è un intramontabile diavulillo. Il Napoli tutto gioca con giudizio e vince da signora squadra.

15/9/2019
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