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E il diavolo veste Mertens
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 15.09.2010)
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E non sarà 4-4-2, e sarà 4-2-3-1, Fabian Ruiz ed Elmas sulla trincea del centrocampo, perché la forza del Napoli è la davanti, dove si accendono i fuochi e si infiamma l’area avversaria, e si incendiano i portieri, in ogni caso questo è un Napoli di grande giudizio e temperamento che tasta la temperatura del match, misura la forza dell’avversario, controlla, aspetta e poi piazza sulla schiena della Sampdoria due banderillas di vittoria per tirarsi su, dopo la sfortuna di Torino, e far sentire alla Juve (7 punti) già il fiato azzurro sul collo (punti 6).
La Samp non è proprio la squadra da zero punti ai quali la condanna la classifica, ma il Napoli le prende le misure, tiene un po’ la partita in equilibrio nella prima parte della gara (primo gol di Mertens e traversa, ma anche due paratone di Meret) per sopraffarla nel secondo tempo quando il gioco insistito degli azzurri sfianca la formazione blucerchiata e tutto finisce in gloria.
Questo secondo Napoli di Ancelotti ha meno fantasie e ghiribizzi del Napoli di Sarri perché ama ancora il bel gioco, possedendo tanta qualità, ma amministra partita e avversari con una consapevolezza nuova, con una concretezza da grande squadra che non si sbraccia e si spreca e sa come e quando colpire.
Era la prima partita al San Paolo, dopo l’esordio con due trasferte consecutive, e lo stadio rinnovato e colorato tiene a battesimo un Napoli brillante e accorto. Qualcuno non è ancora in forma, ma il gruppo tiene e si aiuta, e i pilastri sono già Callejon grande tessitore di gioco, Di Lorenzo che difende e attacca, Elmas che è una certezza sulla linea mediana, e poi Mertens, l’irresistibile Mertens a caccia del primato dei gol di Hamsik.
Dal primo minuto Lozano, ma era stanco per il viaggio transoceanico con la nazionale messicana. Qualche svagatezza di Koulibaly, ma anche prodigiosi recuperi e generose galoppate in avanti. Fabian Ruiz e Zielinski non ancora al massimo. E Mario Rui efficace, preferito a Ghoulam. Maksimovic, al posto di Manolas, in crescendo. Meret protagonista per la parata sullo zero a zero (9’ su Ferrari) e sull’uno a zero (19’ uno contro uno su Rigoni).
Il diavolo veste Mertens e il diavulillo belga si impossessa della partita con una doppietta come l’aveva già rifilata alla Samp sei anni fa. Lo mandano in gol Di Lorenzo la prima volta (13’), Llorente la seconda (67’). Già, Llorente che entra al 65’ per Lozano e, due minuti dopo, ruba la palla ad Audero per consegnarla al raddoppio di Dries.
E vanno bene gli ultimi acquisti, Elmas su tutti, partner ideale di Allan (ieri in panchina), e Lozano quando riprenderà la condizione, e Di Lorenzo un signor terzino moderno, e Llorente per una incisiva alternativa in attacco.
Il Napoli ora riempie l’aria avversaria come mai prima d’ora. Stavolta la difesa non ha preso gol, ma va meglio equilibrata e protetta contro avversari più pericolosi. Il ritorno di Allan alla migliore condizione servirà a questo.
Score tutto azzurro: 65% di possesso-palla, 17 tiri a 7 (8-2 nello specchio), quasi il triplo dei passaggi conclusi rispetto alla Sampdoria (612-266).
E arriva la Champions per mettere alla prova la sinfonia azzurra che il Napoli aveva già suonato a Firenze e nell’ultima mezz’ora a Torino.
Il campionato è vivo e il Napoli lotta con noi.
JUVENTUS – Nella “
velenosa” trasferta di Firenze, irriconoscibile la Juve nell’abbigliamento (maglia bianca, pantaloncini rossi) e nel gioco. Non è ancora la Juve di Sarri, il mantra di questa stagione. Per giunta vanno fuori per infortuni muscolari Douglas Costa (7’), Pjanic (44’) e Danilo (61’). E Dybala resta malinconicamente in panchina. Bianconeri sorpresi e in soggezione sul pressing della Fiorentina, nel caldo e nel vento di Firenze. Difesa a tratti paurosa, centrocampo poco creativo, Higuain inefficace, Ronaldo spaesato (un tiro al 64’). Fiorentina giovane e audace trascinata per più di un’ora da Ribery (36 anni) e da un superlativo Castrovilli, 22 anni, pugliese di Minervino Murge. E alla fine la partita è stato un evento molto tattico e combattuto in cui ventotto uomini hanno corso dietro al pallone e la Juve (0-0) non sempre vince.
CACCIA – È ricominciato il campionato con una più accentuata competitività al vertice della classifica secondo l’opinione diffusa di commentatori e opinionisti. Il Napoli non è più solo a dare la caccia alla Juventus. C’è l’Inter di Conte con la base più solida del torneo, una difesa collaudata e interpretata da tre colossi nel 3-5-2, Godin (1,87), Skriniar (1,88) e De Vrij (1,89), davanti a un portiere, Handanovic, di sicuro affidamento.
Sembra il primo vantaggio nerazzurro sulla difesa juventina che dovrà fare a meno di Chiellini sino a marzo, non ha più Barzagli e dovrà inserire De Ligt. Non è altrettanto solido in difesa il Napoli, ma ha un attacco pirotecnico con due valori aggiunti, Lozano e Llorente, per aumentare le chance dei tre piccoletti di Sarri (Callejon, Mertens, Insigne). La difesa azzurra ha perso la “guida” di Albiol.
DIFESA – Vince lo scudetto la squadra con la migliore difesa, diceva Allegri che ha potuto contare sulla famosa BBC (Barzagli, Bonucci, Chiellini e Buffon tra i pali). Negli otto scudetti bianconeri, la Juve ha avuto sempre la migliore difesa del campionato e solo quattro volte anche il migliore attacco. Negli otto anni della Juve campione, il Napoli ha segnato più gol (611), ma solo 12 reti più della squadra torinese (599). La differenza è stata pesante nei gol subiti, 311 il Napoli, 192 la Juve (119 gol in più nella porta azzurra). Così è risultata più vantaggiosa per i bianconeri la forbice fra gol segnati e gol incassati (+407) rispetto al Napoli (+300) e alla Roma (+236).
Al calciomercato 2019 sono stati acquistati più difensori (93) che attaccanti (49). Nella spesa della Juve (173 milioni), i nuovi difensori sono costati 151 milioni, l’87 per cento dell’investimento totale. La Roma ha investito in difensori il 49 per cento della spesa totale, il Napoli il 39 per cento. Il Sassuolo è la squadra che ha acquistato più difensori (10), seguono Genoa (9), Sampdoria (7), Fiorentina (6), Lecce (6), Verona (6).
EUROPA – Negli altri tre maggiori campionati europei vincono le squadre col migliore attacco. In Premier vince il Manchester City con 95 gol, al secondo posto la migliore difesa (Liverpool 22 reti al passivo). In Liga, trionfa il Barcellona con 90 gol (secondo l’Atletico Madrid con la migliore difesa: 29 reti). In Ligue 1 straripa il Paris Saint Germain con 105 gol, secondo il Lilla (migliore difesa, 33 reti).
COPPE – Le Coppe europee potrebbero dare i primi scossoni al campionato per l’impegno che richiedono a Juve, Inter, Napoli e Atalanta in Champions, a Roma e Lazio in Europa League. Si comincia questa settimana. Partono col “botto” Napoli e Juventus. Per gli azzurri subito la sfida col Liverpool (martedì 17 al San Paolo) nel girone con Salisburgo e Genk.
Juventus a Madrid contro l’Atletico (mercoledì 18) nel girone con Bayer Leverkusen e Lokomotiv Mosca. Inter in casa contro lo Slavia Praga (martedì 17) nel girone con Barcellona e Borussia Dortmund.
A Zagabria contro la Dinamo il debutto dell’Atalanta (mercoledì 18) nel girone con Manchester City e Shakhtar. In Europa League si gioca giovedì 19: la Roma contro i turchi del Basaksehir all’Olimpico nel girone con Borussia Moenchengladbach e gli austriaci del Wolfsber; la Lazio sul campo dei romeni del Cluj nel girone con Celtic e Rennes.
LIVERPOOL – Capolista della Premier a punteggio pieno dopo cinque giornate, il Liverpool negli anticipi del sabato impiega un quarto d’ora con un gol di svantaggio per domare e schiacciare il Newcastle (sedicesimo in classifica), rimontando con una doppietta di Mané (28’ e 40’) e il gol finale del 3-1 di Salah (71’).
Grande intensità agonistica dei “reds” e sacrificio delle punte in copertura sui contrattacchi di un Newcastle coraggioso. Schiacciante possesso-palla del Liverpool (75%), pioggia di tiri in porta (22, nello specchio 9). Sempre micidiale il trio d’attacco con Firmino entrato al 37’ per Origi. In porta ha giocato lo spagnolo Adrian (32 anni, 1,90) per l’infortunio a un polpaccio di Allison. Per il resto formazione titolare che appare pronta e agguerrita per la trasferta di Champions a Napoli, martedì.
NAPOLI-SAMPDORIA 2-0 (1-0)
NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Fabian Ruiz, Elmas (75’ Insigne), Zielinski; Lozano (65’ Llorente), Mertens (80’ Younes).
SAMPDORIA (3-4-3): Audero; Ferrari, Murillo, Regini (65’ Leris); Bereszynski, Ekdal, Linetty, Murru; Rigoni (79’ Depaoli), Quagliarella, Caprari (68’ Gabbiadini).
ARBITRO: La Penna (Roma).
RETI: 13’ e 67’ Mertens.