Calcio
Torna alla ricerca
Quei commenti tutti bianconeri
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 12.02.2018)
Scusate se scrivo in prima persona, sono nervoso. Una volta tanto, il cronista cede il posto al tifoso. Il Napoli di sabato sera è stato il Napoli più formidabile della gestione Sarri. Ma i commenti delle dirette televisive e in studio mi hanno lasciato di sasso. Commenti di ghiaccio, nessun emozione. Inspiegabile.

Le riflessioni televisive erano tutte sul "gran primo tempo della Lazio", la squadra che ha tirato una sola volta (il gol di De Vrij), dopo di che è stata sbriciolata dalla tecnica superiore del Napoli, dall'ardimento, dal coraggio, dall'aggressività, dal gioco di una squadra azzurra che ha imposto una superiorità schiacciante dopo il pareggio di Callejon.

Quattro gol, tre parate di Strakosha, cinque palloni magici di Insigne hanno sfiorato la porta laziale. Possesso palla del Napoli 68%. Tiri 14-4 (7-1 nello specchio della porta). Telecronisti e commentatori di supporto devono essere rimasti scioccati.

Continuavano a parlare della Lazio mentre fioccavano le meraviglie azzurre. Forse, davano per scontato che la Lazio "fisica" avrebbe vinto. Non me lo spiego e non mi adeguo. Il Napoli ha semplicemente spompato la Lazio.

Nell'etere televisivo correva ancora l'eco delle trombe per la Juventus "di ghiaccio" che aveva vinto a Firenze, il Var (cancellando sullo 0-0 il rigore per la Fiorentina) non più nemico e avversato dal clan bianconero, tecnico, giocatori e cronisti con sudditanza psicologica.

Dopo Napoli-Lazio 4-1, tutta l'attenzione negli studi televisivi era per la Juve, sollecitata da un grande avversario (il Napoli) a vincere il suo settimo scudetto. Agghiacciante, direbbe Conte.

Sfortunata (!) la Lazio per il pareggio di Callejon a fine primo tempo. Sfortunata per l'autogol di Wallace. Aggiungerei sfortunata per i gol di Zielinski e Mertens (un gioiello di deviazione sotto porta). Grande Milinkovic Savic nel coro dei commenti televisivi in diretta e in studio. Grande, ma scomparso nel secondo tempo.

E, suvvia, come poteva entusiasmare questo Napoli entusiasmante se schierava tre quarti della vecchia difesa dell'Empoli (Hysaj, Tonelli, Mario Rui) come è stato ripetutamente tele-sottolineato? Un solo amico, Arrigo Sacchi: "Secondo tempo spettacolare che si vede raramente nel calcio italiano".

Settima partita vinta in rimonta. Nessuna annotazione sul carattere del Napoli che sa vincere contro ogni avversità, la difesa dimezzata, il vantaggio occasionale degli avversari mai più pericolosi per Reina, l'inferiorità fisica (e nel gioco falloso).

Continuo invece il ritornello "mai visto il Napoli tanto in difficoltà". Magari nel primo tempo, ma senza subire danni definitivi. Poi non c'è stata storia. Il Napoli ha fatto quattro bocconi della Lazio, una delle squadre più solide del campionato, vittoriosa a Torino contro la Juve, terza in classifica.

E, poi, l'espulsione di Sarri a fine primo tempo. Con Banti è la terza volta che è successo dopo Napoli-Milan 1-1 del febbraio 2016 e Roma-Napoli 1-2 del marzo 2017.

Accidenti, il solito Sarri sanguigno, populista, sbracalato! Impari a stare in giacca e cravatta come i damerini che avevano puntato molto sulla Lazio.

Il Napoli ha stravinto una grande partita. Le dirette e i commenti televisivi non ne hanno goduto, ci sono rimasti male. Ma è tempo di Sanremo. E, allora, cari telecronisti, commentatori, esegeti, esperti e piripacchi televisivi, non mi avete fatto niente (come cantano Ermal Meta e Fabrizio Moro).

Salute!
12/2/2018
RICERCA ARTICOLI