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Cara Maide, ti scrivo…
di Giovanna D'Arbitrio
Cara Maide, come dimenticarti amica mia? Ti ho incontrata negli anni ’70 quando tuo marito conobbe il mio per motivi di lavoro e da allora abbiamo condiviso momenti belli e brutti: 45 anni! Ora che sei volata in cielo li rivedo tutti, uno dopo l’altro, anni in cui le nostre vite si sono intrecciate in modo indissolubile, anni in cui anche i nostri figli sono cresciuti insieme e sono diventati amici. Per loro sei diventata “zia Maide”, una zia acquisita ma non per questo meno amata.

Strane coincidenze a volte favoriscono gli incontri nel corso della nostra vita: vivevamo entrambe a Napoli a quei tempi, ma ci incontrammo per la prima volta a San Felice, al Circeo, dove per un periodo della nostra vita ci eravamo trasferiti per lavorare e poi in seguito decidemmo di trascorrere le vacanze, come era anche vostra abitudine.

Così cominciammo a frequentarci sia Napoli che a San Felice e mia figlia in particolare si legò a te e alle tue figlie di un affetto immenso, quando come una sorella mi offristi di far trascorrere a Paola una splendida vacanza al Circeo mentre ero costretta a stare a letto per una gravidanza difficile e così lei trascorse un periodo felice ed io, anche se soffrivo per la sua lontananza, mi sentivo sicura sapendo che tu ti prendevi cura di lei come se fosse tua figlia.

E Paola a telefono mi raccontava che tu eri allegra e narravi storie di fate e maghi, in particolare di Mago Merlino che nascondeva piccoli doni nel vostro giardino tra piante, fiori e cespugli e allora ti scrissi una poesia che conservasti, commossa, poiché “mi descrive in pieno”, mi dicesti.

Come dimenticare i momenti gioiosi delle feste condivise con voi ed altri amici, delle vacanze al mare, le conserve di pomodoro e quelle di frutta, come le favolose “pere al vino” su ricetta della tua terra siciliana, preparate nel vostro giardino durante l’estate? E che dire delle cene organizzate per noi con affetto, anche quando cominciavi a non star più tanto bene?

Abbiamo condiviso purtroppo anche i momenti difficili in cui abbiamo affrontato malattie, dolorosa perdita di persone di famiglia a noi molto care, imparando purtroppo a discernere fra amici veri e falsi.

Il Covid19 infine ci tolto anche la possibilità di rivederci, di riabbracciarci, di darti perfino un ultimo saluto, ha inciso sui rapporti umani non solo di noi anziani, ma anche dei giovani, dei nostri figli e nipoti, vittime di quest’epoca. Forse ora tu da lassù potrai meglio proteggerli di me e mentre sognano di notte forse racconterai ancora favole di Mago Merlino capace di dispensare doni.

Con affetto. Giovanna


MAIDE, la mia poesia
Maide
è come la sua terra,
la sua Sicilia:
calda, affettuosa
forte, testarda,
autonoma, decisa.
Ora in sé chiusa,
dal mondo delusa
con dignità sa soffrire,
ora aperta, fantasiosa,
la vedi giocare,
coi bimbi gioiosa,
inventando
fate e maghi.
Il suo amico,
Mago Merlino,
ancora vaga
in giardino celando doni
Maide
ama la casa,
le cose semplici
e buone della vita.
Maide
è una madre.

1/5/2021
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