Approfondimenti
Ci sarà mai una nuova Italia?
di Vincenzo Cicala
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Forse colgo il punto critico se mi riferisco all'importanza della coesione sociale anche se non ne trovo traccia.
Ad essa si riferiscono equilibrio e coesione delle regioni purché nella nazione esista una Società che abbia la possibilità di definire e consolidare i fattori che compongono l'omogeneità dell'essere.
Sarebbe sicuramente una nazione formata da regioni che rechino fattori di equilibrio nella nostra società.
È chiaro invece che vi è un’enorme diversità di costumi e di abitudini, derivanti addirittura da popolazioni diverse, con derivazioni storiche che attraversano la dorsale italiana lungo tutto l'asse, le due coste ad occidente ed oriente ed addirittura le isole.
Bisogna considerare quali sono i fattori che permettono una valutazione delle Società dello Stato e consentono il raggiungimento di una equità.
Essi non riescono ad essere tanto indicativi della possibilità di gestire, con una coesione delle regioni, valori confrontabili di uguale o di diverse origini e consuetudini.
Interessa l'eliminazione di fattori - cresciuti e divenuti giganti - quali la malavita, che si è distesa su tutto il territorio, isole comprese, e quali il raggiungimento di ricchezze indescrivibili derivanti dall’infrazioni di leggi e di norme particolari che dovrebbero invece consentire il raggiungimento di ricchezze tramite capacità ed impegno.
Non deve esserci indifferenza su leggi e costumi, ma rispetto delle caratteristiche storiche della regione in cui si è attivi e repulsione dell'importazione di imbrogli, speculazioni e malavita.
Si vuole che la nazione non sia divisa in Nord-Sud-Centro-Isole, come oggi capita ed è cosa deleteria.
Occorre lo sviluppo di un’equità - dovrebbe diventare possibile, come è augurabile - e di una volontà imprenditoriale ricca di onesta capacità lavorativa.
Occorre mettere chiarezza e trasparenza sui conti pubblici privandosi di alterazioni delle norme che li regolano e rispettando le caratteristiche proprie di quella terra, di quella esperienza di vita e di storia.
Occorre rispettare e non eliminare ex abrupto le caratteristiche di attività di produzione, le possibilità di sviluppo della zona a partire dal contenuto di ciò che è stata la fondazione e lo sviluppo di quel modo di essere e di progredire.
La sanità è una corrispondenza diretta dell'esistenza di una civiltà - che corrisponde in maniera adeguata all'essere ed all'esistere con riguardo sia alla nazione sia a ciascun cittadino.
Non può la cura della salute essere un’espressione della ricchezza del malato. Non può la somministrazione della cura derivare dal compenso.
I centri di cura sono e devono, in maniera rigida, essere espressione della civiltà e della umanità dell'essere di una nazione, cioè di una democrazia sociale e leale.
Una Società che sia sede di civiltà e di umanità è una Società che valuta e soddisfa in maniera uniforme e generale tutti i cittadini.
Non può la cura di un napoletano differire da quella di un milanese.
Viene da considerare che, in ogni caso, vi è Napoli, le sue malattie i suoi ospedali e cure. Vi è Napoli, ma anche Caserta e le altre città della regione. Tra esse vi è diversità di ospitalità e di cure.
L'uomo è quello, ma le diagnosi e le cure sono diverse.
E così può dirsi anche per Milano e Palermo.
È opportuno far osservare che l'Italia è un’unica nazione e gli uomini che la abitano non sono esseri diversi. Almeno per le malattie devono avere uguale possibilità di essere assistiti e guarire.
Deve, insomma, esservi un’equità vantaggiosa. Non è un vantaggio vivere insieme nella stessa nazione ed essere separati.
Secondo elemento principale per lo sviluppo della nazione è la scuola.
È certamente vitale il collegamento tra la scuola e la produzione. Deve esservi studio e lavoro, sia con riferimento alle imprese ed alle attività produttive, sia con le attività nella vita dello stato, della regione, del comune ecc...
Fondamentale l'insegnamento perché il Paese recuperi un assetto dignitoso del sapere e valorizzi l'istruzione.
In realtà un percorso formativo efficace deve agisce dall'infanzia fino alla maturità, all'università ecc..., dispiegando l'efficacia dell'azione formativa.
È necessario stabilire un efficace collegamento della scuola sia con le istituzioni che con le imprese investendo così sulla professionalità dei giovani studenti.
Necessita investire ai livelli medio alti individuando e premiando il talento individuale, la capacità di lavoro, la creatività e la capacità di essere un leader.
Studio e mondo del lavoro devono divenire conciliabili, così come divengono conciliabili - e ci appare importante - famiglia e lavoro.