Contatta napoli.com con skype

Calcio
Scudetto per due, è già Juve-Napoli
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 26.8.2016)
Guardando queste prime sei giornate della serie A, il calcio sceglie il bipolarismo perfetto. Juventus e Napoli.

È la conferma dei cinque anni con la Juventus campione d’Italia. Nel quinquennio, il Napoli (362 punti) è stato la squadra più vicina alla Juve (451). Più distanti Milan, Roma e Inter.

Il campionato è cominciato con questo andamento. C’è solo il Napoli dietro la Juventus (un punto sotto e unica squadra imbattuta).

Non lo dicono solo la classifica e le varie statistiche. Lo dice anche il gioco. Più potente e cinico quello della Juventus, più bello e prolifico quello del Napoli. Nonostante il trasferimento di Higuain dal Napoli alla Juventus.

È questo uno dei temi della stagione. La Juventus è più forte col Pipita? Il Napoli, che ha migliorato la qualità dell’intera “rosa”, è ugualmente forte? La classifica finale dirà la verità. Intanto, qualcosa si può dire.

Quest’anno, il Napoli ha fatto più gol della scorsa stagione dopo sei partite (14 contro i 12 della Juve beneficiata da due autoreti).

La differenza è minima (due gol), ma cancella i dubbi di un flop offensivo senza il Pipita. Il Napoli, col gioco di Sarri, continua ad essere una macchina da gol.

È opinione generale che la partenza dell’argentino abbia “liberato” la soggezione della squadra in zona-gol. Prima finalizzava esclusivamente per Higuain (36 gol, a distanza Insigne 12, Callejon 7, Hamsik 6, Mertens e Gabbiabini 5). Oggi va “in paranza” a segnare.

Il segnale di una maggiore partecipazione degli azzurri al gol è dato dalle cinque reti già messe a segno da Callejon (-2 dal totale dell’anno scorso) e dalla sua maggiore presenza a ridosso dell’area avversaria.

Il sacrificio degli esterni nelle due fasi del gioco continua, ma non potendo più puntare su un super-cannoniere al centro sono maggiormente coinvolti in zona-gol: si accentrano liberando le fasce alle discese dei due laterali di difesa (molto migliorato Ghoulam sui cross).

Il centro dell’attacco è affidato a Milik che ha 22 anni ed è costato 32 milioni, polacco di scuola Ajax.

Non può reggere il confronto con Higuain, ma è entrato bene nella parte, non tanto per le “doppiette” realizzate contro Milan e Bologna (più la “doppietta” a Kiev, decisiva per la vittoria del Napoli alla pari del successo sul Bologna), quanto per le dichiarazioni entusiastiche sugli allenamenti di Sarri che, come ha dimostrato sabato sera, non trascurerà mai Gabbiadini per portarlo al massimo del rendimento.

Con Higuain, la manovra offensiva della Juve non appare altrettanto fluida, pur contando su molte soluzioni, e, sinora, ha escluso Dybala dal tabellino dei marcatori.

Dybala sta pagando la presenza del Pipita giocando più indietro e puntando a servire Higuain? Può darsi, ma è presto per dirlo.

Però sono in molti ad affermare che gli acquisti di Higuain e Pjanic non valgono le partenze di Morata e Pogba.

La Juve ha perso imprevedibilità in attacco, anche se mantiene una certa forza d’urto. Allegri, riconoscendo la differenza, parla di una Juventus “diversa” che potrebbe voler dire meno forte ma ugualmente in lizza per i maggiori traguardi (la Champions rimane il chiodo fisso che “peserà” la “diversità” bianconera).

Si può ritenere che la coppia d’oro Higuain-Dybala risulterà alla fine superiore in fase realizzativa alla coppia Milik-Hamsik. Ma, sulla carta, il potenziale offensivo azzurro sembra avere più qualità di quello bianconero. Forse ha meno peso.

Una cosa appare evidente in queste prime giornate di campionato. La Juve ha qualche problema. Ha giocato una brutta partita con l’Inter, perdendola, ne ha giocato un’altra bruttissima a Palermo, vincendo su autogol.

Però è là, in testa. Perché, comunque, ha carattere, solidità, esperienza. Sa vincere giocando male, una virtù negata al Napoli.

Questa, alla fine, è la differenza fra le due squadre, a parte un certo peso fisico e l’accentuato agonismo dei bianconeri.

La Juventus, che l’anno scorso partì malissimo (5 punti nelle prime sei partite), quest’anno ha accelerato (10 punti in più). Il Napoli, migliorando di 5 punti il bottino delle prime sei giornate dell’anno passato, le è alle costole. In attesa di capire quanto possano fare di più le milanesi e perché la Roma continua a imbizzarrirsi, incassando otto gol in sei partite, resta confermato il bipolarismo Juventus-Napoli.

Sarà una corsa a due per lo scudetto? È probabile, ma per averne certezza occorre aspettare i confronti diretti fra le formazioni più titolate se non proprio le più forti. La Juventus ha già incontrato Fiorentina, Lazio e Inter (sei punti).

Il calendario del Napoli è stato meno impegnativo. Juventus-Napoli (a Torino) si gioca a fine ottobre. Per quella data, dopo dieci giornate di campionato, vedremo meglio come vanno le cose e quale sarà ancora la differenza fra Juventus e Napoli.

Ma, alle spalle, non si individuano ancora protagonisti dello stesso livello per gioco e risultati.

Mentre noi ci dilettiamo con queste semplici chiacchiere, i media nazionali, giornali e tv, continuano a martellare sulla “frattura” fra De Laurentiis e Sarri.

Meno male che un simile contrasto, se è concretamente vero, vale per ora il secondo posto. Ma se ne parla come se il Napoli fosse ultimo.

Non sono risparmiate a Sarri le critiche per il suo atteggiamento “provinciale” sugli arbitri, come se il calcio italiano fosse un salotto e Sarri uno “zappatore”.

Per carità di patria altrui dimentichiamo le proteste, gli atteggiamenti bellicosi, i mucchi attorno all’arbitro per contestare la minima decisione contraria.

Il Napoli, messo sempre sulla graticola, non è capace di fare altrettanto. Indovinate chi lo fa?

Il buonismo non paga, però se protesti da Napoli, a gioco fermo e su evidenti errori, vieni messo alla gogna.

Ci scappa da ridere.

26/9/2016
RICERCA ARTICOLI